Alla Soprintendenza Archeologica e Belle Arti per le province di Caserta e Benevento
La scrivente associazione segnala lavori in corso al palazzo De Gregorio in Aldifreda di Caserta . Si chiede un sopralluogo urgente per verificare eventuali manomissioni all’edificio settecentesco, ricadente in area vincolata, che le ultime ricerche attribuirebbero allo stesso Luigi Vanvitelli.
Maria Carmela Caiola
presidente Italia Nostra sezione di Caserta “Antonella Franzese”
Nell’anno delle Celebrazioni vanvitelliane, che vedono enti pubblici e associazioni impegnati in manifestazioni di ogni tipo per celebrare l’opera di Luigi Vanvitelli e dei suoi collaboratori, in via Ferrarecce a Caserta gli ex mulini reali di San Benedetto, costruiti in collaborazione con il figlio Carlo tra il 1770 e il 1773, stanno subendo un ulteriore cambiamento di destinazione d’uso.
Sembra che sia andato a compimento il progetto di realizzare un complesso di residenze per studenti con servizi diversi, non sappiamo quanto coerentemente con la storia del sito e delle fabbriche vanvitelliane e il vincolo del Ministero dei Beni Culturali, ora della Cultura, (D.M. 23.7.2004 n 322), ma soprattutto rispetto, all’efficacia e alla sostenibilità economico-finanziaria e ambientale di un simile investimento.
L’ipotesi, mai smentita dall’Ateneo Vanvitelliano, che la popolazione universitaria frequentante i locali Dipartimenti sia contenuta in bacini di utenza territoriale molto ristretti, dove cresce anche l’effetto spinta verso altri Atenei, non giustifica una tale spesa per l’assenza di fabbisogno per tali residenze.
E’ forte la preoccupazione che l’operazione di edilizia residenziale possa portare ad una totale perdita dell’identità storica di questo bene e del suo contesto urbano e ad un ulteriore consumo di suolo in un’area della città priva di verde pubblico e di servizi per i residenti, fortemente condizionata dalla presenza di due linee ferroviarie: una per Napoli, via Cancello e l’altra per Benevento Foggia.
Da ciò la nostra richiesta di Accesso agli atti avanzata agli enti interessati, a diverso titolo (Comune di Caserta, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio
per la provincia di Caserta e Benevento, Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli”).
I mulini reali di San Benedetto, alimentati dalle acque del condotto del Carolino, erano un complesso composto da un fabbricato a due piani che conteneva i due mulini, uno superiore e uno inferiore , ognuno di quattro macine, ampi spazi per i carri, un’osteria, granili, un oratorio e un “giardino di delizie con peschiera grande”.
Passati al demanio dello stato nel periodo postunitario, divennero prima i mulini Barducci, poi Arena, poi il mulino e pastificio Amato. Alla vigilia della grande guerra, c’era il calzaturificio militare, e ancora oggi sulla facciata principale in via Ferrarecce si legge: “Opificio militare vestiario e equip.to (equipaggiamento)”.
Sicuramente l’area è stata per decenni in totale abbandono, tuttavia rappresenta una importante testimonianza della storia urbanistica e industriale della città di Caserta dalla seconda metà del XVIII al XX secolo.
Perciò auspichiamo fortemente che siano salvaguardati i valori storici ed identitari del sito e che siano evitate demolizioni e ricostruzioni incongruenti o, peggio, con volumetrie superiori alle preesistenti.
Caserta, 13 giugno 2023
Maria Rosaria Iacono
(presidente Italia Nostra sezione di Caserta “Antonella Franzese”)
Il 14 aprile 2023, alle ore 11,00, Via R. Perla 21, Università della Campania “L. Vanvitelli” , Aula Informatica, Santa Maria Capua Vetere (Ce) nell’ambito della GeoNighit – La notte internazionale della geografia, sarà possibile partecipare all’evento CONSUMO DI SUOLO E GEOGRAFIA PARTECIPATIVA: applicazioni nella Piana Campana.
In prosieguo del precedente che si è tenuto sempre in collaborazione con l’università il 4 febbraio scorso con la partecipazione del Prof, Paolo Pileri, che ha presentato il suo libro L’Intenlligenza del suolo””.
Al Laboratorio di Geografia Partecipativa, partecipano gli alunni del LIceo ” Quercia” di Marcianise, con la guida del prof, arch. Giancarlo Pignatato, vicepresidente di Italia Nostra Caserta
La S.V. è invitata a partecipare alla presentazione del Programma di incontri e visite culturali per l’anno 2023 che si terrà il 4 Aprile 2023 alle ore 18.00 presso l’Enoteca provinciale della CCIAA in Via Cesare Battisti n. 48 a CASERTA.
Introduce:
– Prof. Sergio Vellante (Italia Nostra CE; Gruppo Sostenibilità, ASviS – Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile).
Interviene:
– Prof. Michele Di Natale (Ordinario in Ingegneria Idraulica, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”).
– Foto di Giulio Buffoni (“Vedute e paesaggi d’acqua”)
– Video realizzato dagli studenti dell’ITC Federico II di Capua (“Il fiume Volturno si racconta…”, vincitore del
concorso nazionale di Italia Nostra 2015)
– Prof.ssa Mariella Natale (Movimento Blu Caserta)
Gentili soci, gentili amici,
Siamo lieti di invitarvi all’evento che Italia Nostra sez. Caserta “Antonella Franzese” e il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università della Campania “L. Vanvitelli” hanno organizzato per il prossimo 4 febbraio 2023: L’intelligenza del suolo nelle terre del Volturno. Una battaglia per la tutela tra Litorale Domizio e Matese”, presso Polo Scientifico – Università degli Studi “Luigi Vanvitelli”, Viale Lincoln,5 – Caserta.
L’iniziativa prende spunto dalla pubblicazione di Paolo Pileri, L’intelligenza del suolo. Piccolo atlante per salvare dal cemento l’ecosistema più fragile (Edizioni Altreconomia, 2022) (sarà presente l’autore) e trova ampio riscontro nell’attualità del pensiero di Antonio Cederna: sollecita infatti un maggiore impegno delle forze locali nell’economia e nel sociale, nella scienza e nelle professioni, nel governo culturale e istituzionale dell’ambiente e del territorio per il mantenimento degli equilibri ecologici e per tenere in vita il suolo.
Per i DOCENTI interessati, l’iniziativa è accreditata sulla piattaforma SOFIA ID 79933.
I LINK per la registrazione all’evento è : https://forms.gle/bNXN7QipTsFeCHAe9
Video realizzato nel novembre 2022 come prodotto finale dello stage organizzato da Italia Nostra onlus sez. “Antonella Franzese” di Caserta per il Corso di Esperto dei Servizi Educativi Museali promosso da Unione Europea, Garanzia Giovani, ANPAL, Regione Campania ed erogato da Terre Blu.
Il tema trattato è quello della Regina Viarum, di estrema attualità per la proposta di inserirla nella Lista del Patrimonio dell’umanità. I giovani corsisti si sono interfacciati con addetti ai lavori e semplici cittadini per tentare di comprendere quanto le politiche culturali e territoriali tengano in debito conto l’importanza di tale arteria e se e quanto il ricco patrimonio culturale che ci circonda è integrato nella vita quotidiana di tutti noi, o è corpo estraneo o, addirittura, di ostacolo a sviluppo e innovazione.
Video a cura di: Rossella Cennamo, Giuseppina Monaco, Ilaria Pignataro, William Silberstein, Carlo Villano _ Tutor: Giancarlo Pignataro
E’ di pochi giorni fa la chiusura, anche ai pedoni, di una parte di via S. Carlo a Caserta in corrispondenza dell’edifico ai numeri civici n. 27,29,31 abbattuto, e del civico n.33 pericolante, sembrerebbe a seguito dell’abbattimento come si legge sulla stampa cittadina. Questo è uno dei tanti episodi di abbattimenti di edifici nel centro storico cittadino, a cui stiamo assistendo da diversi anni ma con maggiore intensità negli ultimi tempi. Questi abbattimenti creano un vuoto nel tessuto urbano e causano spesso danni agli edifici confinanti, con la possibilità di mettere in atto pericolosi effetti “domino”. Si rinnova la storia dell’abbattimento dell’edificio in via Napoli, di quello in via Vico.
E’un lento ma inesorabile impoverimento del tessuto urbano storico. Per esempio, via San Carlo si è sviluppata dal punto di vista urbanistico nella seconda metà del Settecento con la presenza a Caserta dei nobili di corte che seguivano i sovrani borbonici nei loro soggiorni casertani. Da qui la presenza di edifici signorili e anche di notevole pregio storico e architettonico. Ma comunque è l’insieme del tessuto urbanistico così come si è formato nel corso del tempo che va salvaguardato. Abbattendo i palazzi, anche seguendo le norme indicate nel Piano di Recupero, si perde un pezzo della storia cittadina.
Infatti il Piano di Recupero approvato dall’Amministrazione comunale il 20.12.2000 e la normativa adottata, sembra incentivare prima l’abbandono e il degrado degli edifici che diventati pericolanti devono essere abbattuti per poi essere ricostruiti, spesso con volumetrie superiori alle preesistenti, come abbiamo segnalato più volte.
Si rivelano tragicamente premonitrici le osservazioni che a suo tempo la sezione di Caserta di Italia Nostra e il WWF Italia, sezione di Caserta presentarono all’amministrazione, contestando le scelte del PIANO DI RECUPERO, come “inaccettabili dal punto di vista culturale e normativo”. In particolare “con gli interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica”, si decretava “la completa distruzione sia della tipologia edilizia che della morfologia del tessuto storico. L’effetto finale è quello della completa distruzione della memoria storica e dell’identità culturale della nostra città”.
Di seguito copia delle osservazioni, datate 19 dicembre 2000.